Sono diventato 29ista – e ostinatamente singlespeeder

…nonostante la tendenza all’isolamento che questo si porta dietro.
No, non la 29: quella, al contrario, ti fa sentire “parte della corrente”, “membro del branco”, anche se molti propugnano 27,5” perchè unisce i vantaggi della 29 ai pregi della 26 e bla e poi anche bla bla.
Insomma, tanto che volevo buttarmi su un telaio convertibile (singlespeed o geared), ho scelto le ruotone, così almeno nessuno potrà più dire che parlo senza aver provato…
8 giungo 2013
Kona Unit 2.9, acciaio rustico, grosse viti da 8mm per bloccare la ruota posteriore, forcellini granitici e monolitico innesto degli orizzontali sulla scatola movimento. In altri termini, una piccola putrella. Solo lo sterzo è classicamente steel-style: 1-1/8 dritto per dritto, senza compromessi di conicità o un 44mm tuttofare, un tubo e stop.
Mia figlia mi accompagna a scegliere il colore per il telaio. Le dico soltanto: “Alice, scegli tu. Basta che stai nella scala del blu”. Celeste. Questa bici sarà anche un po’ sua; celeste come quella volta che venne sul podio con me: la tenevo in braccio, tutta vestita di celeste, celeste anche il fazzoletto in testa, piedi scalzi perchè ancora non camminava ed era un giorno bello caldo – celeste era anche il cielo.
Celeste. La chiamo “The Blue One”, onorando la memoria del dormiente “Blue Pig” e venerando quel divino, scintillante, sobrio quanto imperiale ingranaggio, solitario fulcro di pedalate senza compromessi.
Ruote di gamma imprecisata, forse medio bassa, però vanno benone, corrono fluide e non sono inutilmente appariscenti. DT Swiss, con gomme Geax AKA 2.2, abbastanza scorrevoli ma non troppo sottili da fare XC (con rispetto parlando).
Sulla guarnitura XT ci va un 32 denti, in alluminio, che trasmette quei tre/quattro puledrini al solingo cog da 18, attraverso una normalissima catena SRAM PC951. Attacco di garage, curva ex-BluePig, sella (finchè la trovo, uso solo questa: pare fatta su misura per la mia faccia posteriore!) SLR. A dire il vero la prima sella è una SDG, ma l’ho cambiata presto…
Insomma, è pronta.
Sì, vi metto una foto…
The Blue One
Ora vediamo un po’ di che si tratta….
3 luglio 2013
Ho appena montato un attacco da 90mm; in salita mi sento un filo corto…ma di poco, pochissimo…forse il problema maggiore sta nel fatto che è alto tutto l’anteriore… La curva è 25mm di rise, la cosa migliore sarebbe sostituire quella. Intanto, domani, provo così, con attacco 90. Temo di perdere qualcosa in discesa, dove, sul serio, mi trovo molto bene con questo assetto.
Cosa penso delle ruotone, già….
Intanto premetto ciò che segue. Ho fatto giri lunghi e corti, sentieri stretti e stradone, salite ripide e scorrevoli, discese ciottolose, rotte o lisce da pennellare, insomma, l’ho davvero provata. Mi sono anche tolto la soddisfazione di usarla come geared (32 x 11-34): senza cambiare niente, solo montando il cambio.
Ieri l’ho perfino pesata, approfittando della bilancia portatile del mio amico (e ovunquista) Luke… Il responso è stato molto vicino all’idea che mi ero fatto: 10,90, completa di pedali CB Candy e qualche pezzo di fango residuo dopo la Beer Bike di domenica scorsa (bel giro!).
Partiamo dalle cose buone. Non ho trovato una differenza così marcata a livello di maneggevolezza, a dire il vero. Sarà l’attacco corto (70mm), forse, ma gli unici frangenti in cui la ruota alta si avverte è nel girare MOLTO stretto…Per chi sa di cosa parlo, per esempio, il tratto in pineta del Longinello. Una pineta fitta di piante dove, complice la curva da 720mm, la bici risulta un filo pesante. Niente di che, sia chiaro, solo una leggera “macchinosità” che con la 26 (il Blue Pig rigido e singlespeed) non avvertivo. Per me, dopo tutto quello che ho sentito dire, questo LIEVE difetto pare quasi un pregio. Per inciso: il telaio è rigido, si guida bene e segue con facilità i “comandi” e, con forcella rigida, non penso che questa minima “macchinosità” sia da imputare alla differenza di sterzo (molto più massiccio quello del Ragley). Fatto sta: è meno immediata ma non così tanto come sentito dire da tante bocche…
Ottima impressione quella avuta su tratti a velocità media o alta, specialmente in pianura o lieve salita, quando, su terreno ruvido, la bici cammina senza tanti impuntamenti – e a mio parere questo è tutto merito delle ruotone, visto che il Blue Pig concedeva molta meno confidenza in questo genere di passaggi.
Poi basta, poi la 29 è identica ad una 26. Se le geometrie – in particolare passo, avantreno, orizzontale virtuale sono paragonabili, c’è poco da scoprire…
…Se non le pecche! Quali? Immaginiamo una salita tecnica, abbastanza ripida, dove le ruote devono superare un piccolo ostacolo alla volta (sassi, buche, gradini), qui, secondo me, la 29 è di nuovo lenta: le ruotone sono pesanti e hanno quel poco di inerzia in più che i rilanci, quei piccoli rilanci con cui quando si va a 6-7 all’ora si superano le asperità di cui dicevo, sono più faticosi, meno immediati, e la scalata ne risente.
Altro difetto, inevitabile, l’altezza dell’anteriore. Se questo non è penalizzante nei tratti tecnici o in discesa, in salita, specialmente se si vuole spingere forte, è una nota dolente.
In discesa, salvo lo strettissimo (ma strettISSIMO), è sicura, stabile se le velocità si alzano – ma, come dico da sempre, è più merito di una lunghezza NECESSARIAMENTE maggiore, di un avantreno più lungo, molto poco delle ruote in sè.
Ah, dimenticavo…la TRAZIONE! “La 29 ha una trazione superiore!” Sì, forse….ma ha un carro lungo e un passo altrettanto lungo (v. sopra), ecco tutto…
Nel complesso, direi, prova superata. La 29 è….come una 26! Se andare in bici vi piace, vi piacerà farlo anche con la 29!! Se siete degli amanti delle distanze, l’apprezzerete dove vi aiuterà a spingere con minor fatica; se siete dei discesisti, ne gradirete la stabilità…. Insomma, io sono soddisfatto. Certo, lo ero anche del Blue Pig…
E allora?
Siamo punto e a capo. Prendete una bici, la vostra passione, la vostra voglia, l’incoscienza – che non sempre teniamo a bada, prendete una via che porta da qualche parte – o forse da nessuna parte, prendete un cuore e due gambe e metteteli in sella. Non ci sono misure che tengano: le ruote sono ruote, se spinte a forza umana sono un passo verso il paradiso.
Un ultima “questione”: la singlespeed è meglio 26 o 29??? SI dice 29… Stavolta mi unisco al coro, 29” è più efficace.

Buone pedalate e viva l’ovunquismo (singlespeed, anche)!

Ovunquista

Un pensiero riguardo “Sono diventato 29ista – e ostinatamente singlespeeder

  1. Aggiornamento – per chi interessato a queste mie elucubrazioni a sfondo ciclistico e pseudotecnico
    Oggi ho provato attacco 90mm e solita curva rise.
    Un po’ più disteso ma troppo alto, comunque. Tanto più che l’attacco, essendo ad inclinazione positiva, distende ma alza un po’… insomma no, non è la via giusta. Penso che monterò una curva flat da 72 su attacco 70mm (quello solito, diciamo così) e poi, eventualmente, passerò all’attacco 80mm – ma solo se lo trovo ad inclinazione 0 (ovvero dovrebbe avere un angolo sui 18-20°….).
    Sabato, famiglia permettendo, proverò l’assetto nuovo su una lunga distanza.
    Bracco, ci sei????

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