Rapastello

Il posto è questo

la piana di Rapastello, uno spettacolo favoloso
la piana di Rapastello, uno spettacolo favoloso

Bè, dite voi, “spazioso”….
No, non è spazioso, è il pianerottolo del cielo.
Non aspettatevi le Tre Cime di Lavaredo o il Gran Canyon ma se aprite il cuore, lungo la salita (non è solo per dire…), se accettate di essere piccoli – come in realtà siete, allora, giunti allo scollinamento, vi si aprirà davanti uno spettacolo davvero emozionante.
A me manca solo la versione innevata, poi l’ho vista in tutte le salse, questa bella spianata appenninica.
Un campo che bacia il cielo.
Per arrivarci non è difficile… Seguite la strada che sale da Città di Castello verso la Baucca (ma le indicazioni sono per Pietralunga), oltrepassate loc. Il Sasso (sia lode alla ciaccia sul panaro! sia lode al Sacro Coniglio Mannaro!) e poi, dopo tre o quattro km (non lo so, ma c’è la traccia….), svoltate a sinistra per Montemaggiore. Subito prima del bivio per il lago di pesca sportiva “La Casella”, troverete un piccolo nucleo e una strada che scende a destra e attraversa il fiume con un ponticello. Ecco, siete ai piedi della salita.
Si parte facendo sul serio: due tornanti dalla solida pendenza per cominciare l’arrampicata. Una curva a destra e un rettilineo, anche questo impegnativo, portano ad altri due tornanti belli tosti. La strada è quasi sempre in buone condizioni, salvo periodi critici in inverno o riporti di ghiaia recenti – in tal caso è bella sdrucciolevole. Alla fine dei due tornanti, si esce dal bosco e si prende il lato della collina: se c’è un bel sole, preparate la crema solare!…ma non smettete di pedalare, perchè si sale ancora con una certa decisione per qualche cento metri, fino a che la strada non cambia versante, girando in direzione N-E. Dopo poco si incontra un rudere, sulla sinistra, proprio dietro una curva, sepolto dalla vegetazione: è Pian di Giorgio, quota 685 metri, quasi 200 metri più in alto del ponticello sul fiume e poco meno di 2 km (con la mia single speed direi sui 120 giri di pedale….).
Si comincia ad intravedere la distesa di Rapastello.
Uno strappetto ancora e potete fermarvi.
Respirate e sotto coi megapixel!
Lo scollinamento vero e proprio è circa un km più avanti, dopo due brevissimi tratti in discesa e due rilanci niente male, sopratutto quello che porta al valico. Da qui, se vi va, tenete la destra sullo sterrato w percorrete la via di crinale che riporta al valico del Perrubbio; è una meraviglia di saliscendi così piacevole, tra curve e tratti selciati e bosco rado, che rappresenta un degno dessert per la scalata a Rapastello.
Io, personalmente, adoro fare questa strada con la singlespeed (è così silenziosa, così tutt’uno con me…) ma naturalmente è godibilissimo anche piedi e (ma sia maledetta la mia lingua) anche facendolo in moto. Vedute ampie, campi e boschi, secondo me è da fare, come breve loop, anche per chi non è un incallito (!) pedalatore ma vuole farsi una bella salita (non troppo lunga e massacrante) e vedere il cuore delle colline umbre, magari partendo dal Sasso e chiudendoci il giro a suon di ciaccia…(pubblicità gratuita, pessimo spirito imprenditoriale, direi…).
Un ultima nota: in autunno, specialmente se in una giornata ventilata e limpida, Rapastello dà il meglio di sè….

Buona MTB!

La traccia che segue fa riferimento ad un percorso più ampio ma, partendo dal Sasso, come dicevo, si può realizzare un bel giro più breve e adatto a tutti i colpi di pedale: http://www.gpsies.com/map.do?fileId=boeeaqyxzhzqsism

4 pensieri riguardo “Rapastello

  1. Mi piace leggere i tuoi post, perchè sono colmi di passione per la natura e per questo sport eccezionale. Ho visto la traccia gps e appena avrò una mezza giornata libera, non mancherò di “provarlo”. Dobbiamo organizzare una girata – merenda, magari radunando i giovani adepti dell’ovunquismo, che ne pensi?

  2. Penso che sia giustissimo! Penso che dobbiamo farlo e invitarli tutti a partecipare al blog! sarebbe bello metterci dentro idee diverse…. basta co’ sta singlespeed!!! 😀

  3. La Singlespeed è solo per pochi. : ci vogliono gambe buone, fiato da vendere e soprattutto conoscenza assoluta dei propri limiti e possibilità. Non a caso ti chiamiamo “maestro”! Stasera magnate poco cocomero!!

  4. Oh basta con tutte ‘ste pippe! ci vuole la voglia!!!….il che è perfino peggio….
    Comunque sto per buttar su un bel giro che passi per Rapastello….ti tengo aggiornato, Bracco!
    E per stasera, bè, che ti devo dire…la sete è sete….ho già individuato il cocomero migliore: era a negozio, accoccolato nel carrello della spesa in attesa dei miei denti…. 🙂

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