6 ottobre 2013: il Generale Inverno ha fatto capolino.
Maniche corte o lunghe? A dire il vero non sembra nemmeno così fresco, c’è un po’ di vento, solo quello… Opto per la manica lunga pre-arrotolata e una maglia a rete con pellicola antivento (come sono tecnico…). Metto nello zainetto una giacca leggera, non si sa mai…
Maglia di lana sulla pelle e stratificazioni varie, comprensive di giacca pesante finale (pile o robe simili) che blocca all’interno tutto il calore (ed il sudore, tipo scafandro) e rende i movimenti goffi. Siamo all’alba dei ’90 e la mtb è ancora un po’ naif, i materiali tecnici là da venire e per lanciarsi nelle uscite davvero invernali non c’è tanto da scegliere…
Già sopra Fontecchio, dove pure ancora l’aria è tiepida (…la maglia sarà troppo pesante??), il vento soffia forte e nei tratti più impegnativi della salita, mi pare di avere qualcuno che mi spinge a tornare a casa…e se avesse ragione? Col sedere sul divano si fatica di meno… Non sono tanto deciso: dove vado? Salgo verso il crinale o scendo all’Antirata, faccio un pezzo del Sentiero Italia, scendo a Montemaggiore, risalgo ai 5 Faggi… Vado per il crinale, dai, ci sono nubi così accoglienti! Sull’asfalto, tra Fraccano e Il Grillo, comincio a pensare che forse a qualche Dio dei Venti non vado a genio.
Al Grillo è pieno di gente, tutti rintanati a pranzare. Molti dei miei soliti compari di bici (tutti?) saranno anche loro con le gambe sotto il tavolo…un saluto a loro e alle loro forchette veloci, prima di imboccare la strada del crinale. Sotto al sedere, sferraglia il mio “nuovo” mezzo: FerroSei, al secolo “Il Generale”. Oggi è gommata scorrevole, vista l’intenzione di restare sulle strade bianche. C’ho montato su un 36, davanti, perchè sennò quel fetentone di @Cla in pianura mi fa morire, costringendomi a girare a 10000000 di pedalate al minuto….maledetti stradisti! 😀
La tripla?!?!?!? A pensarci ora mi viene da sorridere… Ai tempi della MTB-naif c’erano solo triple, magari pure con il 46! Ora è un fiorire di monocorona e, per dirla tutta, mi pare cosa sacrosanta. Questo è uno degli aspetti dove la MTB s’è veramente evoluta – penso io. Peccato (N.d.T) che si paghino una corona e un pacco da undici e un solo manettino e deragliatore di più delle vecchie triple con cassetta a 8 e due manettini e due deragliatori – direbbe qualcun’altro… Ma in fondo, per fare una singola si può partire da una tripla: provate a fare il contrario…? Sto delirando, il vento comincia ad essere freddo. N.d.T stava per Nota del Taccagno.
Al bivio del Fumo, ecco il fantasma dell’inverno. Le nubi sono qui, basse, il vento è feroce. Mi viene in mente…
“Prospettiva Nevskij”, grande pezzo del Maestro Battiato:
“Un vento a trenta gradi sotto zero
incontrastato sulle piazze vuote e contro i campanili
a tratti come raffiche di mitra disintegrava i cumuli di neve…
e il mio maestro mi insegnò com’è difficile trovare
l’alba dentro l’imbrunire…”
E comincio a canticchiare. In barba a tutti gli IPod del mondo, la musica la porto davvero CON me (IN me), e la faccio partire quando mi pare.
Al bivio per Marignolle, l’attrazione si rivela fatale. Sì, c’ho gommette leggerine…ma io non resisto! Facciamo così, allora – mi dico: Marignolle, La Catena (p.sso del Diavolo), Catenaccio, Parnacciano, Camagiuri…e sia! D’altra parte, Il Generale è o non un mezzo eminentemente ovunquista?? Certo che SI’!
Mi fermo un attimo per vedere se ancora il telefono va. Altra batteria scarica, pare….finchè dura, dura, poi, si spegnerà. Io vado.
Mi aspettavo molta più acqua giù di qui, invece la discesa è bella, solo un po’ umida, ma non c’è ancora traccia del fiume che scorre sulla via e l’attraversa per poi buttarsi nel fosso. C’è sempre la frana , quella sì, e chissà per quanto ancora. Probabilmente, nell’inverno a venire franerà tutto, così poi dovrò aggeggiare il solito passaggio alternativo… 😀
Di pozzanghere tante, e tante tracce di fuoristrada, presumo cinghialai.
Attraversando il fiume a Pieve delle Rose mi viene in mente (succede spesso) quello che, dopo una discesa fangosissima, nel pieno d’una giornata invernale bella fredda, arrivato a questo guado si fermò a LAVARE LA BICI…Questa sì che sarebbe stata una foto da mettere! Ma allora non avevamo dietro nè telefonini nè macchine fotografiche – solo la memoria era sempre accesa.
Sul rettilineo sotto Cà del Cresta, mentre punto dritto La Catena, una folata di maestrale mi strapazza un po’; il sudore mi si ghiaccia addosso. Uè, che intenzioni hai? Per fortuna sul prima strappo ripido mi lascia stare, salvo maltrattarmi di nuovo quando la strada si scopre sulle genghe, prima di rientrare nel bosco. Ma è fresco, sul serio, Inverno sta proprio buttando l’occhio di qua. Mi arrampico piuttosto alla svelta fino a raggiungere di nuovo il crinale, giro a sinistra, scalo un altro bello strappetto e mi avvicino ad uno di quei posti che, pur visti mille volte, segnano ogni volta una girata in mtb. Il Piccolo Canada oggi merita tutto il suo nome, così umido e (quasi) freddo, piante alte e ricche di muschio, radici…se ci fosse mio nipote, lui immaginerebbe quel baffuto di Steve Smith mentre smanetta a mille tra le piante, sfiorando ogni curva e saltando da chissà dove. Io immagino semplicemente di poter ricavare un qualche sentiero qui in mezzo. Lo immagino….
Stavolta la giacchetta la infilo su, però! Prima di scendere sulla veloce sterrata verso Parnacciano, devo farlo veramente, e devo anche pulire un po’ questi occhiali, sono inutilizzabili. Viene un lavoraccio… li laverò dopo – mi dico, e scendo.
Alla fontanella di Parnacciano, una sciacquata e via, via per la bellissima strada che taglia di traverso la collina e sbuca sotto Camagiuri. La vista da qui mi affascina sempre tanto. Ammiro boschi e case sparse qua e là, un cane che abbaia in lontananza, le nubi basse che accarezzano i rilievi e…toh, cos’è? Una bella poiana s’alza in volo al mio passaggio e, poco oltre, un capriolo, sorpreso dalla mia presenza, punta i piedi a terra e poi schizza via come una freccia.
Io la mia freccia di ferro la lancio alla meglio giù per la discesa della Palestra, dove, tra l’altro, il clima torna meno aggressivo tanto che in fondo mi tolgo l’antivento.
Rimpiango i tafani…. MAI!
Eh no, l’ultima volta che sono passato di qui (quindici giorni fa?) ho preso un bel paio di punture, adesso che sentano freddo anche loro! 😀
Nel fiume sotto S. Felicita l’acqua scorre copiosa ma ancora si attraversa bene e senza problemi. Peggio la salita….
Sempre bella da fare, però, giustamente tecnica e ripida come ci vuole. La percorro da più di venti anni (23, credo) e mi piace sempre.
A questo punto, sorge un altro dubbio: la (cosiddetta) Torraccia – che io personalmente chiamo Col di Lepre, oppure, in omaggio al Bisu che salvò i giovani malcapitati smarriti nel bosco, Scopeto fino a Fiume?
Bisu, poi non dire che non ti penso….
Vada per Scopeto, scendendo dal lato sinistro però, quello che passa più vicino alla casa…bè, scendo, scendo e arrivo giù felice. Sì, esatto, felice, perchè in un giorno così, un giro così, in un week end che le previsioni davano per quasi perduto, quando torni a valle pieno di schizzi e fango attaccato ovunque, con le gambe un po’ stanche e le mani a pezzi (rigid fork rulez!), dopo aver baciato l’autunno e sfuggito l’inverno, al termine di una girata così si può essere solo felici.
Domani – che volete – si vedrà.
Saluti dal Generale!
Ovunquista
E’ sempre bello leggere i resoconti, anzi racconti delle tue girate. Si respira il profumo della natura e riesci a coinvolgere chiunque perchè grazie alle tue parole sembra di essere lì con te…e subito sale la voglia irrefrenabile di salire in sella e pedalare. E anche una breve pausa al lavoro, si trasforma in una bella passeggiata ovunquistica…con la mente ovviamente! In fondo anche questo è ovunquismo…
L’unica cosa migliore di leggere questi racconti è trovarsi lì in bella compagnia!!!
(P.S. grazie della citazione ma si può provare a far girare veloce anche il 36 eh!!!)
Ti cito volentieri, giovane (ma “vecchio”) Cla, e ti assicuro che il 36 può anche andare veloce…ma il 33×20 che avevo quel giorno, per quanto io possa provarci, è dura da spingere a 40 all’ora…. 😀
Comunque sia, ieri è stata proprio una bella girata. Avrei voluto farla più lunga (devo testare il Generale sulla long distance, anche se pare sia ben messo…) ma mi dovevo accontentare… E poi – giuro, su in alto faceva un certo freschino pungente…
Stay tuned, il prossimo week end è già cominciato (nello spirito)!!