Racconto d’un weekend di fine ottobre

Un intero finesettimana di mtb: in qualche modo devo raccontarlo, stringendo molto….
Tanto per cominciare, ho usato due bici diverse. Ho messo all’aria il mio sconfnato parco mezzi e ho estratto a sorte: per sabato, il Generale – ancora bella imbrattata di fango dalla precedente domenica; per domenica, il BlueOne, bella tirata a lucido per affrontare uno dei raduni con la R maisucola del centro Italia, quello di Acqualagna, giunto alla sua terza edizione (una meglio dell’altra).
Sabato faceva caldo… non semplicemente “caldo” ma proprio CALDO! Maniche scorciate, per me. Scorciate prima di partire…Una vecchia maglia rimasta stretta (roba di 4-5 chili fa, quando ero bitumaro….), in particolare sulle maniche (forse dipende dai lavaggi, dal materiale, dalla forma stessa….fatto sta che con quella maglia sembravo un capocollo), viene amputata sopra al gomito….Ma è una maglia di medio peso, non una maglietta estiva, quindi mi pare giusta per oggi che non è estate….. Morivo dal caldo!!!
“Ma domani non mi fregherai…”, mi dico, preparando con la testa l’occorrente per la trasferta di domattina…

Io e Mattia, lanciati a velocità prossime ai 40 orari sulla statale verso Trestina…
Al Bar Breccione c’era parecchia gente! Front 29”, full 26”, front 26”, full 29” (o forse no?), pedali flat, gomme da 2.4, carbonio, pedali clipless (a sgancio, vuol dire….come sono anglofono!): di tutto un po’. Il Mattia, in sella alla 29 rigida “de fero”, sognava la sua nuovissima ma incompleta Ragley BigWig 29. Il Tony, cavalcante una Cube in prestito, farugliava parole senza senso, in preda al delirio di nome Epic. Il Barnini, sospeso come non mai, difendeva i suoi 17 gommatissimi chili di alluminio.
988730_10200917600318650_1085947081_n
Con noi anche il titolare del bar, Andrea, buon pedalatore e ottimo ospite. Quanto sia buon ospite, ce lo avrebbe dimostrato più avanti…
C’era timore di infangarsi, a dire il vero. Luca B., detto il capitano, cavalcava una lucidissima Specy, non era il caso di prendere pozzanghere. O no??
Salivamo, dopo campi e asfalto di fondovalle, per una bella sterrata, una totale novità per me che non frequento queste zone. Il Gruppo procedeva a firsamonica, ora sfilacciato ora compatto, tra foto, sberleffi e ciance, fino a raggiungere un buon punto di sosta all’altezza del cancello d’ingresso d’una villa. Qui venivano sfoggiati cellulari d’avanguardia, per scattare decine di foto e farne il solito uso, tra il ricattatorio e il diffamatorio. Ne usciva, tra tanti, un bello scatto, vitale, che ritrae il piccolo stormo intento a disseminare di scemenze la campagna circostante.

quota 458, facciamo a chi la spara più grossa...
quota 458, facciamo a chi la spara più grossa…

Accidenti, sudo come una capra!
Altri 1000m di sterrato e via dentro il bosco, su un fuoristrada erboso, ancora umido. Una ginestra mi abbracciava il manubrio e restavo su per mezzo miracolo. Davanti a me scendeva il Faina, dietro sgommava il Cecco. Sbucavamo al cospetto di maestosi pini, alti non so quanto, forse fino a toccare le nuvole. Una casa splendida, in un posto ancor più bello, immersa nel verde, accarezzata da lame di sole che irrompevano da ogni dove. Commentavamo così, ammirati, mentre iniziava la tortuosa e ciottolosa sterrata che scende verso Spedalicchio.
Giunti a valle, ci si riuniva. Consueto giro di: “lagommavabenelagommavamaleifrenifrenanoifreninonfrenanolacondizioneèscarsavadocomeunmissile”, attesa di qualche ritardatario (Barnini!!! Il tendicatena va fatto per bene…..!) e si risaliva. Salita più facile, circa 4 km con pendenze sempre abbordabilissime e coi soliti godibili panorami.
Mi piacerebbe venire più spesso a girare giù di qui, sopratutto in inverno queste strade devono essere stupende…!
Lungo la salita, c’era chi scattava foto – dopo essere scattato avanti di qualche metro. Quella che segue è una foto che reputo bellissima. Un’immagine che immortala lo spirito della MTB, le strade e i boschi, il cielo intenso, i pedalatori che salgono insieme, chicchierando – e magari anche ansimando.
LA MTB
LA MTB

Ci si riuniva di nuovo in cima – dopo un ennesimo salto di catena del Barnini; le gommone del Tony venivano settate ad una pressione adeguata. Roberto mi chiedeva perchè, vista la mia dichiarata preferenza per la 29”, io girassi sopra una 26”… La mia MTB storica va così bene che non la lascio! Perchè? Tanto sopra ci sono io comunque….
Il clima era veramente amichevolissimo, rilassatissimo. Adoro andare in mtb così!
secondo scollinamento di giornata, bla bla bla.....
secondo scollinamento di giornata, bla bla bla…..

Andrea, prima di ripartire, chiamava sua moglie (moglie? compagna? sorella? cugina?….boooo?) al bar: “Prepara i tavoli, siamo in rientro!”
Discesa delle castagnete: un classico dei giri da queste parti!
La “gnicca” ce n’era… Ma mi divertivo come un bambino ad inzaccherarmi! Nel pieno d’una curva, una pozza di fango sabbioso. Il monoruota è d’obbligo! Dietro di me scorrevano il Tony coi gommoni e Mattia con la Inbred rigidona, poi gli altri. Devo dirlo (ripeterlo): il fango è elettrizzante!
Sul fondovalle, attacchi del Ceccagnoli e risposte di Andrea, fino al mio di attacco, quello sul campo fangoso, tra le pozze. Che bambini!!! 😀

E poi….Breccione!!!
58510_10200918424379251_756254879_n

1379354_10201562145268095_1360665604_n

1381835_10201562142468025_763751812_n

1382092_10200918430259398_747569733_n

1390776_10200918432579456_837650887_n

Non era un aperitivo, piuttosto una cena!
Il Tony si esibiva nel numero da prestigiatore facendo letteralmente svanire una vassoio di (ottimo) capocollo, lasciando a noi poveri affamati solo qualche tigella col prosciutto, delle tartine varie, birra, prosecco e qualche altra robetta…. Fantastico! Peccato che ad un certo punto, inattesa e tossica come sempre, facesse la sua apparizione il terrore della tovaglia, la fetida CocaCola! Embè, che volete, mica tutto può essere sempre perfetto….
Saluti di rito, ringraziamenti (che rinnovo) ad Andrea e via verso casa, ruttando (non conosco verbo alternativo a questo) a più non posso durante il viaggio di ritorno, percorso, grazie alla collaborazione di Giorgino e del Mattia, a medie da Tour de France (dei pensionati, ovvio, ma sempre Tour…).
Mi attendeva il duro lavoro di garage, infatti, una delle attività che prediligo: il BlueOne doveva essere messo a punto per la missione della domenica…..

….che comincia così
DSC04402
Passa da me il Duccio alle 7, carichiamo la mia bici nel furgone e nel frattempo sbuca fuori il Bisu12 a bordo della sua Punto da gara (?). I due giovani della gang, Carlo e Camillo “Flow”, tradiscono del sonno. La giornata li sveglierà…! Colazione al bar con nebbione incombente. Oh no… Si sale su verso la Cima (B.cca Serriola, al secolo) e la nebbia s’infittisce. Oh no… Poi, verso il confine umbro-marchigiano, cenni di miglioramento. Oh sì! Oh sì! La foto sopra, la scatto dopo Piobbico dove il sole ormai splende a tutto rapporto (è o no un blog a sfondo ciclistico??); la memoria va all’anno passato, alla giornata trascorsa a rischio pioggia e con un costante vento teso che ci sbatteva in discesa e ostacolava in salita: un patimento, sì, ma anche quella la si deve ricordare come una grande giornata di mtb! Vedremo cosa ci riserverà quest’anno il 3° MTB DAY….
…sarà asciutto?
Con una simile giornata, non ce ne potrebbe fregare di meno….
Arriviamo che c’è già molta gente. Grazie ad una ferrea previdenza, tipica dell’età pensionabile che lo caratterizza, il Bisu12 ha già stampato i moduli per l’iscrizione. E così, mentre noi giovani ci cambiamo, lui, accompagnato dallo scalpitante Duccio da Riosecco (che sfoggia una bici in prestito ma nuova di pacca, appartenuta per forse nemmeno 50 km al Checco), fa la fila per metterci in regola. Nel frattempo, ahimè, intravede la Specy Stumpjumper Evo 26”….sarà amore folle, amore a prima vista!
DSC04418
La foto di gruppo è d’obbligo, sopratutto oggi che, diversamente dal solito, indosso la maglia del Bikeland2003… Vai, tutti in posa, la foto ce la scatta Walter!

Carlo, Ovunquista, Camillo "Flow", Bisu12, Duccio
Carlo, Ovunquista, Camillo “Flow”, Bisu12, Duccio

Nel parterre capita d’incontrare anche alcune vecchie glorie….
DSC04417
Seguono scatti vari di inizio giornata
DSC04408

DSC04410

DSC04413

DSC04420

DSC04421

DSC04424
La partenza è molto aderente allo spirito del raduno: via con calma, gruppo allungatissimo e sparpagliatisimo lungo la strada asfaltata che s’arrampica sulle belle colline marchigiane. C’è tempo di fare parecchie chiacchiere varie ed io, personalmente, ho l’occasione di ammirare un telaio che mi piace tantissimo e fare un po’ di domande al proprietario… Il Bisu12, da buono zio acquisito, affianca Carlo mentrre Camillo, agguerritissimo, punta alle prime posizioni.
DSC04432

DSC04428

DSC04427
Uno strappetto bervissimo e un po’ più impegnativo e si arriva in cima ad un sipmatico cucuzzolo: da qui si scende, prima in pieno bosco poi su un bel single track ciottoloso che porta i baldi riders fin quasi sul ciglio della statale. Alcuni passaggi più ripidi causano una serie di code degne del miglior G.R.A. e il rischio più grosso che si corre è quello di tamponare o essere tamponati. Il Bisu12, che di queste cose è un esperto, scende circospetto (tantopiù che dietro, in posizione ottimale per il tamponamento, scendo io, il suo incubo peggiore).
DSC04438
Momento top: attraversamento del ponte tibetano di Acqualagna! C’è vento, non come l’anno scorso ma soffia allegro; una lunga fila d’una ventina di bikers cammina sospeso a diversi metri sopra l’acqua, tenendo la bici dritta sulla posteriore. Sarà una cosa da bambini me è troppo divertente!!
DSC04458
La foto si riferisce al passaggio di ritorno ma, come dicevo, la cosa era molto divertente e non avevo voglia di tirar fuori la compatta….
Ci avviamo così verso la seconda salita, quella che nel 2012 segò le gambe al Bisu12. Ma prima, come promesso, foto da poser per il nipote full-dotato
DSC04440
Mentre saliamo, ammirando il mezzo da combattimento allestito dal Checco – e poi messo in vendita nel giro di poiche settimane – cavalcato dal Duccio, la mente vola ad un altro celebre possessore di Trek enduristica, l’esimio Barnaby da Trestina; inevitabile una degna quanto avvincente imitazione dello stile tipico del Barnaby da parte del Duccio stesso. Assetto del Barnaby: reggisella in posizione “tutto-basso”, forcella “tutto-aperto” e “tutta-estesa”, piedi a papera appoggiati sul pedale in corrispondenza del tallone. La famosa posizione-Conad….. Un grande saluto al Barnaby il quale, a dire il vero, avrebbe dovuto essere con noi….
DSC04444
Ammiriamo anche le vedute offerte dai cugini marchigiani, in particolare quella verso la Gola del Furlo
DSC04453
Il mio BlueOne posa con i colori dell’autunno
DSC04447
Quasi in cima alla salita, troviamo allestito uno strepitoso ristoro-su-cofano
DSC04454
Naturalmente, approfittiamo volentieri… Il Bisu è deluso, però, deluso dal non aver ritrovato la sua lente. In compenso, la salita stavolta non l’ha distrutto e questo lo stimola a godersi una bella discesa. Perchè quella che segue è davvero una bella discesa, con un sacco di curve e curvette e con una vista spettacolare. Il viottolo serpeggia su una bella cresta, ora esposto, ora nel bosco, ed è divertentissimo da fare con qualunque bici. Tra l’altro la partenza è posta più in alto di quanto non fosse l’anno scorso e così possiamo apprifittare di qualche altro metro di dislivello…..
Si parte da qui….
DSC04457
…e si torna al ponte, per un secondo attraversamento….
DSC04459
Ed ora, se vogliamo farci l’ultima discesa, si impone anche una terza salita. Gambe in spalla!
Ritmo molto blando, Carlo e il Bisu chiudono il nostro gruppo mentre io e il Duccio siamo un po’ più avanti. Una Panchina??? E’ il posto giusto per sedersi, fare qualche foto del bellissimo panorama – e non solo.
Il Duccio si stiracchia, aspettando “quelli dietro”
DSC04460

DSC04461
“Quelli dietro” arrivano pedalicchiando
DSC04463
Della discesa non ho scatti se non quelli recuperati su FB…Li sottopongo, prima di passare alla parte più seria della giornata: il pranzo.
1417701_449529668500466_230238976_o

1403290_449528178500615_1819111805_o

1399318_449550448498388_133780646_o

1397593_449526631834103_434606544_o
Aggiungo solo questa foto, per mostrare quanto eravamo messi male senza le chiavi del furgone, ridotti a usare la Punto del Bisu come scaffale da spogliatoio… Duccio, va bene che volevi fare qualche chilometro in più ma non c’era bisogno di perdersi…..
DSC04466
…almeno non abbiamo fatto fila per le (ottime) docce….
Il clou della giornata è qui, qui il vero raduno, qui la sublimazione del MTB DAY 2013: il PRANZO!!!
Trattasi di un ambiente di (sparo a caso) 150 mq, riempito di tavoloni e panche e invaso da 170 esseri umani che hanno in mente una sola cosa (almeno per qualche minuto…): mettersi a tavola, bere, mangiare e scollegare il cervello, dando fiato ai denti per superare il limite normale limite delle cazzate e stabilirne uno nuovo.
Cito, in ordine casuale e sparso, al di là delle foto, alcune cose che mi vengono in mente…
– La sventola (naturale) di mio nipote Carlo, il qualem tra un sms e una chat su FB, rischia di addormentarsi sul tavolo
– Il Sig. Paul McCarta, esimio rappresentante della categoria (esigua) degli “eleganti disadattati sociali” (cit. Stex)
– La carne col tartufo: spettacolare!
– I giovani del nostro gruppetto (Carlo e Camillo) che non gradiscono lapolenta col tartufo….
– L’ing. “Vagina”, uomo che degnamente porta il vessillo dell’ingegneristica insanità mentale
– I boccali di vino a nostra disposizione, giusto alla mia destra, dai quali spesso attingo, lasciando il vuoto e prendendo il pieno
– Il ketchup, schifezza immonda gradita ai più giovani (cha la preferiscono al tartufo…..che gioventù bruciata!)
– Il lancio del telefonino effettuato dal McCarta a fine pranzo: simbolico!
– Tutto il resto

Serie di foto finali

Duccio implora il vino
Duccio implora il vino

McCarta e L'Ing. Vagina
McCarta e L’Ing. Vagina
Look da Ingegnere
Look da Ingegnere
Limoncino, vino e ketchup, ce n'è per ogni età
Limoncino, vino e ketchup, ce n’è per ogni età
i nostri giovani
i nostri giovani
Aborigeno e Bisu
Aborigeno e Bisu

DSC04488

Camillo e la sua amata maionese
Camillo e la sua amata maionese
l'oste
l’oste
io e Bisu
io e Bisu

Arrivederci al 2014!!!!!

Un pensiero riguardo “Racconto d’un weekend di fine ottobre

  1. Beh che dire…io e il Claudio siamo stati 2 pirla a non venire…ma giravano storie epiche di discese a 90° e velocità prossime alla curvatura…e io mi sono fatto intimidire, data la mia nota paracarraggine e impedimento discesistico! Come al solito è un piacere leggerti maestro!

I commenti sono chiusi.