Ovunquista: le domande di mia figlia

l'universo si affaccia su questo poveretto
“Babbo, ma la parola ovunquista l’hai inventata tu?”
…e secondo voi cosa le dovevo dire?? Qualcosa di diverso da “SI’!”???
…Infatti le ho detto “non lo so”….
Forse non sarò il primo ad aver usato questo termine – forse, sono però abbastanza certo di essere l’unico che ha usato in questa accezione sia la parola ovunquista che quella ovunquismo: andare ovunque con un mezzo (bici) qualunque.
Alice, questo è quello che intendo: andare ovunque e con un mezzo qualunque, ovvero non specialistico: ovvero ottimizzato per l’ovunquismo.
Non è una pretesa di capacità mostruose, tecniche e fisiche, né una presunzione di onnipotenza, né snobismo (mai!). E’ una necessità, se volete… E’ il mettersi in discussione e anche alla prova, l’accettare definitivamente (se qualcosa di definitivo esiste) che tutto è più grande e più forte di me e che io posso solo sfiorare ed accarezzare rispettosamente il mondo sul quale pedalo, cercando di fare in modo che questa Terra sia tutta in qualche modo attraversabile e godibile, senza superarla per forza. Non devo dimostrare di “essere capace di”, devo (se voglio) solo andare ovunque.
Non riesco a scalare un ripido pendio(single speed o tripla che sia)? ..E allora? Devo frenare?…tiro la leva! C’è un fosso insuperabile in bici? Scendo e lo passo a piedi…
Non siamo noi i più forti, nè i migliori in tutto: gli uomini sono solo i più intelligenti…
Se saltate giù da un masso di venti metri e in aria prendete un caffè, non siete ovunquisti. Se fate il miglior tempo nella cronoscalata di chissà dove, non siete ovunquisti. Lo siete se trovate un modo per vedere e pedalare quella parte di mondo.
Non usate mai una bici troppo scadente, però: non ci si deve fare male per divertimento…
Ma una bici qualunque, se sapete parlarle, può portarvi molto lontano.

Have a good ride!

Ovunquista