DiRupo, il perchè di un nome

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Sul finire degli anni 90, quando ancora nemmeno la celebre DH aveva visto la luce, in un afoso pomeriggio di mezza estate (un po’ di romanzo ci vuole), approcciai per la prima volta quel “gengoso greppo”. Arrivarci voleva dire attraversare la macchia fitta e spinosa, fino ad affacciarsi sulla marna friabile e tentare la discesa. Era molto diverso da ora: completamente in contropendenza, polveroso e sporco di sparuti arbusti. Fuorisella pazzesco – visto che me la facevo sotto di capottarmi, e giù. Lo feci di traverso, senza svoltare a destra giù per la massima pendenza, aggrappato ai poderosi (?) freni della Scapin full-rigid. Cominciò così.

Solo dopo parecchi anni – dodici, per la precisione, dopo tanta bici da strada e tanto xc (xcista fui….), decisi che quel “greppo” meritava un’altra storia….

Se è ripido? Mah…sì…abbastanza… Ma, come spesso accade, non sono le donne più belle ad essere le più attraenti… Così, non è la pendenza che fa il DiRupo ma tutto quello che ci sta sopra e attorno, la sua normale difficoltà, il susseguirsi di cuve e curvette che portano al fondovalle, l’atmosfera ovattata ma frizzante del bosco. E poi – mi dico –  chissenefrega! A parte ciò, veniamo al sodo.

Marzo 2012, leggo un messaggio personale lasciato nel forum da un certo utente, Bisu12. Vorrebbe che lo accompagnassi per un giro qui a Castello perchè lui lavora da queste parti e sarebbe felice di conoscere qualcuno e lui è uno che fa endurofriraid e c’ha la bici da duro etc etc etc.

Vabbè, perchè no!

Facciamo un bel giro (in pianura tirava a tutta e in salita pure, voleva mettermi alla prova, in fellone!): Coppi, discesa del cimitero, single track che va a S. Felicita (ribattezzato Shotgun Trail), Vaschi, fosso di Fraccano etc etc…

La faccio breve: chiudiamo col DiRupo. Non era ancora “elaborato” come ora ma la primissima parte non è mai cambiata…. Fatto sta che il Bisu, tutto gaio per il bel giro, trova pane per i suoi denti. E il pane è così duro da rodere che gli viene subito in mente quel nome: il Dirupo. Ed in poche ore, quel “greppo” anonimo, diventa un piccolo luogo di culto ( qualche settimana dopo, ho accompagnato per un giro alcuni compari perugini del Bisu e abbiamo fatto anche DiRupo: non li ho visti più….avevano troppa fretta di capire… il DiRupo, invece, non vuole la fretta…)

Ecco, da principio fu così.

In questo neonato punto di ritrovo virtuale per incalliti mtbisti, mi pareva doveroso dare al Bisu quello che è del Bisu, e a me, zappatoreespalatore folle, quello che, pur non essendo certo mio, un pochettino mi appartiene.

E ricordate: il DiRupo non esiste, non ha collocazione spazio-temporale, c’è ma non c’è.

Buona bici a tutti! (amatela come poche altre cose, è una compagna impagabile)

 

P.s. la foto in apertura, quella a destra, ritrae l’Ovunquista e il Bisu in adorazione del Sacro Lepre Mannaro (figura a cui sarà dedicato un articolo a parte). Quella a sinistra, invece, ritrae l’Ovunquista al primo storico passaggio su DiRupo.

2 pensieri riguardo “DiRupo, il perchè di un nome

  1. No, commento solo per dire che il DiRupo è bellissimo e il bosco magico, però dovresti avvertire quando lavori di pala, che l’ultima volta ci ho quasi lasciato i denti su uno zompo non previsto 😀 .

    A parte questo, rilevo che il Bisu si è presentato a tutti nello stesso modo… “Oh, pure te c’hai la fullllle? Allora tocca girare insieme frirrrraider yeah, sai che mi frega se ti porto ad ammazzarti sul DiRupo…”

  2. E fai bene a commentare!
    Tanto più che, ormai da tempo, non frequento il Dirupo, nè per “riding” (come so’ moderno!) nè per “digging” (te surclasso @Scuiuscia!!), e comincio a sentirne la mancanza…. Quanlcuno ha una forcela da 110-120 aggratise per il mio BluePig?????? 😀
    Il Bisu è così….era, anzi…..

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