Ancora una girata scorrevole – ma dall’altra parte del mondo

Stavolta si cambia: direzione Crinale 00 e poi giù verso l’estrema propaggine dell’Umbria.

Partenza ore 12 – mi dico. Macchè! qualche rogna c’è sempre e finisce che ritardo il decollo che così slitta alle 13. Poco male, il sole lo piglio lo stesso! Su le maniche e giù il colletto della maglietta, doppio risvolto ai pantaloncini e via in sella!

Giornata bellissima, cavoli! Temperatura perfetta e cielo luminoso, le nubi una decorazione d’artista. Salgo per i primi km della statale di B.cca Serriola, fino a Belvedere, dove svolto per il Santuario e prendo il fuoristrada. Mi sto già innamorando (per la milionesima volta) di questo pomeriggio…. Fraccano, Grillo e via per il Crinale

sosta rapida per guanti e foto
sosta rapida per guanti e foto

La Verdona fila che è una delizia e mi porta fino a M. Fiorino dove rallento per godere del solito, infinito scorcio. Strappo duro (tornante del bivio per Marignolle….) e avanti a ritmo sostenuto. Al bivio per la discesa di MonteFalcone, non posso non scattare la foto che segue, ricordando le mitiche avventure del Merendina (al secolo Federico Cecconi)

bivio M. Falcone, ricordando il Merendina
bivio M. Falcone, ricordando il Merendina

Dopo il secondo strappo duro (il fondo è molto smosso, è stato un mezzo calvario…), qualche leggero saliscendi e via a destra, lasciando il Crinale in direzione Scalocchio. Il Panorama è dominato dalla sagoma di M. Nerone, limpido e maestoso. Il primo incontro di giornata è con quello che ormai considero il mio animale totemico (a dire il vero, assieme al lupo ed al cinghiale), la poiana. Uno splendido esemplare, sentendomi sbucare da dietro la curva, si tuffa giù da una pianta , attraversando la strada giusto una ventina di metri davanti a me e lanciandosi in quel volo silenzioso e magico che ha qualcosa di divino. Mi fermo e l’ammiro volare, e mi accorgo che, ad attenderla in aria, c’è un compagno di volo. Sono al bivio di M. del Lago: a destra potrei andare verso Pietra Gialla e Apecchio ma io punto all’abbazia…

bivio m. del Lago, Monte Nerone e le poiane (che non si vedono)
bivio m. del Lago, Monte Nerone e le poiane (che non si vedono)

Si scende rapidi, sdrucciolando qua è là, zampettando sugli strappetti…finchè….
La fermata era d’obbligo – questo scorcio mi ha lasciato senza fiato…. niente spiritosaggini!…ero in discesa….

casa mia! cercatemi qui d'ora in poi.... :-)
casa mia! cercatemi qui d’ora in poi…. 🙂

Sono quasi all’Abbazia, ormai, in vista dell’inizio della risalita verso il valico della Guinza (che poi…si chiama così?? non lo so se è il suo giusto nome….).
Ecco l’Abbazia di Scalocchio!.. che poi ormai è solo la chiesa, però….però fa molto medio evo-bendettini-Nome della Rosa quindi mi piace….

L'Abbazia di Scalocchio
L’Abbazia di Scalocchio

Comincio la risalita, inizialmente tranquilla e con qualche cambio di pendenza, costeggiando i ruderi di diversi anitichi mulini (due o tre, mi pare) e incontrando, secondo selvatico di giornata, una femmina di cervo (penso…era davvero enorme! credevo fosse un cavallo, quando l’ho vista scappare!) che fugge via nel fitto del bosco, verso il fosso, svanendo in pochi istanti. Curva a sinistra (l’ultimo dei vecchi mulini mi saluta affettuosamente) e la salita diventa più ostica. Ma la parte finale, quella dove le pendenze si fanno arcigne, comincia dopo Cà Vincenzi (due grandi casamenti e una bella barca di “legne”)

Cà Vincenzi - Botina
Cà Vincenzi – Botina

Vedo qualche santo e alcuni beati in questo tratto, mulinando le poche pedalate consentite dal 36-18, salendo composto per non far slittare la ruota posteriore. Salita “a gradini”: strappetto, qualche metro più dolce (si fa per dire), strappetto….
Ed ecco lo scollinamento della Guinza…

Valico della Guinza (?)
Valico della Guinza (?)

Prima di buttarmi a pesce verso Lama (posizione a uovo…le pedivelle girerebbero a trecento all’ora….), foto superpanoramica dal M. Le Forche, con la Verdona a fare da co-protagonista

M. Le Forche, superpanorama appenninico
M. Le Forche, superpanorama appenninico

Strizzo l’occhio a Parnacciano (quanto mi piace….), accarezzo i Renzetti, veleggio su Ripole e sfioro Lama….pianura a 120-130 pedalate (puff…pant…) e foto finale al cospetto di Belevedere…

la campagna tifernate e Belvedere
la campagna tifernate e Belvedere

Due colpi di pedale ed eccomi a casa, dopo 55 km e meno di tre ore di qualcosa che non chiamo “amore” solo per rispetto per coloro che amo.
Ovunquismo-singlespeed, boschi a perdita d’occhio, cieli sottili, strade e bivi a non finire…non so che dire d’altro.
Con riconoscenza

l’Ovunquista