Un anno col “Callo”

Era una domenica mattina di inizio gennaio, la sveglia suonò e una vocina in testa iniziò a sussurrarmi “ma chi te lo fa fare…”. Non ero solito alzarmi presto la domenica, preferivo restarmene al calduccio sotto le coperte a poltrire. Quel giorno però vinta la pigrizia saltai deciso in sella alla mia bici, destinazione Burghy. Quello fu il giorno del mio primo giro insieme allo zoccolo duro degli Incalliti. Ricordo come fosse adesso lo sradicamento del forcellino della vecchia bici di Claudio dopo uno dei suoi classici scatti in salita in cima alla Sassaia, ed il Maestro che  trasforma una normale mtb in una Single Speed.  Il Bracco che ci elargisce l’immancabile dose di uva cilena, e Elma che critica gli sganci del povero Bitumarino sconvolto dalla notizia che avrebbe dovuto abbandonare la compagnia.

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Quel giorno tornai a casa sensibilmente stanco, ma soprattutto con la consapevolezza di aver conosciuto un gruppo di compagni d’avventura con il quale avrei potuto trascorrere momenti  di immenso divertimento in sella alle nostre amate bici.

E’ passato un anno da allora, e di cose ne sono successe veramente tante. A cominciare dall’arrivo della mia nuova Trek,  il mio primo e tormentato long run insieme al Maestro e al Bitumarino, ormai passato alla storia come il giro della salita delle Fienaie, dove persi 10 anni di vita nel tentativo di portare a termine la scalata,  la  Lama-Lamoli con ritorno a casa in compagnia del Maestro su scorrevoli tratti al 20% di pendenza media, il passaggio al lato oscuro del bitume, la prima volta fino al mare con la bici da strada al gancio del Maestro, la Città di Castello-Assisi, organizzata impeccabilmente dal saggio Pando, la tirata alla Foce, la birra del Pando alle 10 di mattina a Chiusi, l’assalto dei tafani  sulla Rassinata col Bisu e il Pando, la DH a Castello e l’aglio col brustichino del Postino,  il Capomastro da Acquanera insieme a Claudio, la 1^Vivi Altotevere Bike, lo Stelvio, la Fonte del Baregno,  le intense girate dopo-lavoro con Paolo, le soste maltodestriniche dal Mannaro, le fughe dai maremmani mutanti, il Monte Colonna in salita, le shit-line del Bracco, i crampi di Mattia, il paesino di S.Andrea, le Fuel Ex da 29” e da 27,5”, tutti i sentieri sconosciuti che il Maestro mi ha mostrato e soprattutto Sam, nuovamente in bici, nonostante tutto.

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Un anno in sella alle mie bici sicuramente intenso, come non mai.

Se non ci foste stati voi sicuramente non avrei mai fatto niente di tutto questo, e non mi sarebbe neanche passato per l’anticamera del cervello, ma soprattutto mi sarei perso tutti quei momenti pieni di risate, battute e immense cavolate!

Molte volte sono ritornato a casa distrutto nel fisico, ma ritemprato nello spirito dalla soddisfazione, dalla gioia e dal divertimento che ho provato e provo tutt’ora.  La fatica passa, i ricordi restano indelebili nell’anima.

Miei cari, questa poche e semplici parole sono per voi, perché mi sento in dovere di ringraziarvi per avermi accolto tra di voi e dato la possibilità di vivere tutte queste bellissime esperienze.

Che il 2015 possa essere altrettanto ricco.

Alla prossima.

GOD SAVE THE CALLO!

2 pensieri riguardo “Un anno col “Callo”

  1. Finalmente, Drago, finalmente!
    Era un po’ che promettevi…..a dire il vero non ci speravo più!
    Sono (personalmente, ma penso di poterlo dire anche a nome di tutti gli altri della cricca) davvero lusingato e commosso per tutte le cose che hai scritto…Certo, non commosso come il Bracco al cospetto della sua fiammante 29”, questo no….però commosso si, abbastanza… 😀
    Ora , però, non fermarti. Ora che hai fatto un passo, fanne altri! Questo NOSTRO blog (una sorta di “diario” sociale) ha bisogno di tutti, ognuno col proprio contributo.
    Lunga vita al CALLO!!!

  2. Lo farò più che volentieri, promesso! (e quando prometto io mantengo! 😉 )

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