Ovunquismo di montagna…

Lo so, è passata più di una settimana dal rientro e per pigrizia, mi trovo solo ora a scrivere una specie di “resoconto” sul mio viaggio dolomitico. Diciamo che non è proprio un resoconto, anche perchè è impossibile elencare e scrivere tutte le mille sensazioni che si provano stando in posti così meravigliosi.

Andiamo per ordine quindi…

In un tranquillo sabato mattina di luglio, io e la mia compagna Daria decidiamo, dopo appena qualche istante di dubbi (subito fugati dalla magnificenza dei panorami dolomitici visti nei siti di hotel vari) che la meta della nostra vacanza sarebbe stata proprio lassù, nelle Dolomiti. Così, dopo aver scelto l’hotel, basandoci sulle sensazioni visive, niente di più, prenotiamo. Fine agosto…un periodo un pò strano per la montagna, soprattutto per il tempo ballerino. Così, un sabato mattina di fine agosto, dopoi aver caricato le bici e i bagagli, si parte! Tralascio le imprecazioni per le 4 ore impiegate (causa traffico) per arrivare a Bologna…dopo quasi 8 ore, arriviamo a Ortisei, di fronte all’hotel che subito ci cattura per la sua bellezza e per la pulizia, l’ordine e la simpatia e cortesia della proprietaria.

“C’abbiamo azzeccato in pieno!” è stato il nostro primo pensiero!

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Il tempo non è il massimo, ma il panorama e l’aria fresca e pulita ci rimettono in pace col mondo! Doccia e subito a cena…e che cena!

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Appena visti gli immensi prati, le cime aspre e rocciose, i boschi fitti e profumati, ho pensato: “questo è il paradiso dell’ovunquista”.

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Abbiamo aperto la vacanza con una serie di passeggiate (alcune sotto l’acqua) molto belle e suggestive: Plan de Gralba, Rifugio Comici, Città dei Sassi, Plan de Gralba; Vallunga; Rifugio Demetz, Città dei Sassi, Passo Sella.

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A parte qualche maledizione di Daria (e qualche visione mistica di stambecchi travestiti da cane :p) le passeggiate sono state molto belle e faticose. Quello che si prova è indescrivibile e i luoghi che fanno da sfondo, sono davvero meravigliosi.

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Il giovedì mattina, non resisto, prendo la mtb e mi incammino…senza una meta precisa (come si confà ad un buon ovunquista) semplicemente andando a memoria, cercando un sentiero abbastanza agevole da percorrere e seguendo le mille tabelle che segnalano con doviziosa perizia tutti e dico tutti, i sentieri esistenti, per arrivare sotto sua maestà il Sasso Lungo. Così dopo una lunga arrampicata di circa 14 km fino al passo Sella (quota 2200mt) e dopo la classica foto sotto il cartello, mi incammino verso la Città dei Sassi (che adoro).

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Il sentiero si staglia in mezzo a prati enormi e costoni rocciosi, tra vacche al pascolo e marmotte, tra quella che qualche centinaia di migliaia di anni fa era una frana colossale.

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Da qui dopo una breve salita e diversi strappi secchi, si arriva al rifugio Comici. Il sentiero è fantastico, pulito, bello, tra mille profumi col sole che fa capolino da dietro gli enormi costoni rocciosi. Di fronte c’è un cartellone che indica i vari punti di appoggio per chi volesse fare il Sellaronda Hero…più di 80km con 4500 mt di dislivello…roba da duri (matti)!!!

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Io mi accontento di imboccare il sentiero per la discesa (indicata come facile….) che mi avrebbe riportato verso Santa Cristina e poi Selva. L’avessi mai fatto!! appena superato il cartello, mi trovo di fronte una discesa con pendenza indefinita, sassosa, sconnessa, con decine di persone che salivano a piedi…in qualche modo vado giù e trovo il cartello che segnala il percorso per le bici…è, ovviamente, una pista da sci!! Mi getto (si fa per dire, io sono un paracarro in discesa) giù, coi freni sempre ben saldi tra le dita, il terreno che diventa sempre più scivoloso, una mandria di vacche che mi guardano con aria interrogativa…mi sembra di andare a 100km orari…e invece sento alle spalle un rumore metallico e dopo qualche secondo un gruppo di tedeschi mi supera a velocità doppia…io mi fermo, fingendo di fare foto, per non sfigurare troppo 🙂 Poi finalmente la discesa torna tecnica e le pendenze un pò si addolciscono e riesco a godermi il panorama e l’aria frizzante del mattino. Lasciata la pista da sci il sentiero torna a salire e dopo un pò arrrivo in mezzo ad un bosco talmente fitto, da non lasciare passare nemmeno un raggio di sole. Mi sento bene, le gambe vanno alla grande (per quel che posso ovviamente) e decido di salire ancora. La strada è bellissima, non sembra neanche un sentiero da quanto è pulito e ben curato. Il bosco si fa sempre meno fitto e ora il sole riesce a filtrare, creando un’atmosfera meravigliosa. La strada comincia a riscendere e dopo pochi km sono sopra Santa Cristina. Da qui il sentiero diventa una strada e mi riporta verso Selva. Sono felice come un bimbo a Natale, sto bene, e so che anche se ho fatto pochi km (30 per la precisione) per lo spirito è stato come averne fatti 100. Ricarico il mezzo in auto e riparto verso l’albergo.

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Sto talmente bene che con Daria decidiamo di fare una passeggiatina…20Km…Ortisei-Selva e ritorno per la vecchia ferrovia…al ritorno sauna, idromassaggio e qualche vasca in piscina…che vita!!!!!!

Il venerdì ultima passeggiata da Selva, Passo Gardena, Plan de Gralba, Selva…colo sole che ci fa da spalla e tanto appagamento. E’ stata un settimana intensa ma non ci siamo mai sentiti stanchi, forse perchè fare tante cose con una persona speciale al proprio fianco in questi luoghi meravigliosi, ti ricarica!

Il sabato ahimè si riparte…è durata poco, ma in questi sei giorni ci siamo rimessi in pace col mondo. La montagna è un luogo affascinante, bello, pericoloso, che va rispettato e vissuto. Quello che si prova, non è sempre facile da descrivere, ma certe sensazioni sono davvero uniche e mi fanno capire sempre più di quanto siamo nulla al cospetto della natura.

Anche questo è ovunquismo, perchè l’amore per la natura e il rispetto per ciò che ci offre possiamo, anzi dobbiamo esportarlo, ovunque e comunque.

Bracco

 

 

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