MTBeggiare col pensiero

Temperatura bassa, ampiamente sottozero, quando esco. E’ tutto bianco di brina, cielo velato di sotile nebbiolina, occhi lacrimanti al primo refolo d’aria e naso che pizzica. Il sole è sceso dal letto da poco, pantofola per casa e di calore non se ne parla nemmeno. Però s’intuisce chiaramente che una bella giornata è in arrivo.
Entro sulla statale e m’inserisco nella irregolare coda di auto che va verso nord.
Niente guanti: tra le mani non ho un paio di manopole azzurre (o nere) ma il volante in pelle consunto della mia Corolla, il cui abitacolo è a temperatura-frigo.
Ore sette e venti, sarebbe presto per partire in bici (almeno per me che soffrirei molto questi meno 3 di stamattina)… Lascio lo stesso spazio all’immaginazione, sognando ad occhi aperti, per questi sei o sette minuti che mi separano dalla porta d’ingresso del capannone.
Sogno di svoltare a destra, qui all’altezza della rotonda, e prendere verso Badiali. Mulinando alle solite 110 pedalate, puntare verso la diga di S. Giovanni e salire per Buca d’Olmo e poi per il Catenaccio. Adoro questo crinale, in particolare la parte tra Col di Pagliere e Camagiuri: il panorama è ampio e selvaggio, la strada s’arrampica tra pietre, genga, terra, e tratti che scendono un po’ per poi brutalizzare le gambe con i successivi, micidiali strappi . Sogno di pedalare, di sentire quel ruvido scricchiolio che viene da sotto le gomme – alle prese con l’arenaria sbriciolata, di respirare l’azzurro, di provare quell’intima soddisfazione nel superare la fatica dello spingere a fondo quando la pendenza aumenta.
Mi fermo al passaggio a livello. Passa il treno, colorato di scritte che non sempre mi risultano intelligibili. Le sbarre si alzano e riparto.
Shotgun Trail
M’immagino di ripartire dopo una sosta onirico/fotografica giusto sopra il Colle della Faccenda, al bivio per Le Macinelle. L’orizzonte è limpido; in lontananza fanno capolino montagne innevate, e catene di colline s’intrecciano a perdita d’occhio. Nel mio sogno, c’è una sottile tramontana, fredda abbastanza da obbligarmi a qualche protezione in più, prima di buttarmi giù verso Il Colle, il solito “mucchio di sassi”, sperduto nel tempo e nello spazio, che mi attira – come sempre – in modo irresistibile. Scendo forte, rischiando anche un po’, ma me la voglio godere tutta questa discesa! Canticchio una canzone, dentro di me, e mentre passo tra i vecchi e muffosi muri delle case de Il Colle, un verso in particolare mi rimbalza in testa: “I posti che tirano mi attirano come la gravità”. Una serie di tornanti ciottolosi e sono al guado. Strappetto, sterrata ed eccomi a Ripole. Asfalto verso i Renzetti. Poi prendo una salita tosta che non faccio da forse dieci anni (magari anche dodici…). C’è un ponticello esiguo che supera il torrente e da qui comincia la salita vera, vera e di vero fuoristrada. Col monorapporto è davvero dura ma tengo botta fino ad una micidiale curva a destra (qui la fantasia è davvero tale: non ricordo più nemmeno se la prima curva molto ripida sia proprio a destra o a sinistra….), dove la strada s’arrampica cattiva, in pratica fino allo scollinamento che sta giusto tra Col di Pagliere e l’Aia dei Giudei. Sosta fotografica e uno sguardo all’orologio. E’ vero che sto sognando ma non voglio farlo così tanto da poter dimenticare l’orologio…o meglio: non ne sono capace!
Mi accorgo solo ora, mentre scendo dalla macchina per avviarmi verso la mia giornata di lavoro, che ho sognato di farmi un giro da solo
Giro la maniglia della porta e penso ai quei miei compari di mtb che oggi potranno davvero farsi un giro. Li invidio, lo sanno – glielo dico sempre, ma ma invidia fu più amabile….

Ovunquista

9 pensieri riguardo “MTBeggiare col pensiero

  1. Mi capita spesso di ovunquare col pensiero. Di perdermi tra i sogni di imprese epiche in bici, di salite ripide e discese…ma poi puntualmente mi sveglio e torno alla realtà. Ma sognare non costa nulla, e spesso, rende le giornate meno “in salita”. Grazie come sempre per le tue belle parole.

  2. Pensieri da veri bikers…quelli che ce l’hanno nel cuore…direi incallito.. 😉

  3. Grazie… Da aspirante Ovunquista… 😉 P.S.: Il Pando…arriverà… In realtà é che ha troppo tempo x andare in bici… Vero Pando??? 😛

  4. bellissimi pensieri…e come ci accomunano poi!!!
    io so capace di durare un pezzo a costruirmi qualche possibile giro in testa ma se è un segno evidente di spirito ovunquista ben venga!!!

  5. Cari Ragazzi (e benvenuta ROMINA!!!!)…sapeste in quanti posti sono stato col pensiero…pensate, sono stato addirittura in Alaska!!

  6. Accidenti, l’Alaska…..fantastica! …peccato che sia un po’ fuori mano per un weekend….
    Mentre rileggevo le riposte precedenti, ripensavo a quante volte, invece che mtbeggiare col pensiero, ho pensato ad altro mente pedalavo….Quanto spazio lascia la mtb ai vostri pensieri….! Non è bellissimo?? Andare in bici e pensare a chissà cosa d’altro… In queste bellissime giornate, poi…..

  7. Verissimo…in MTB la mente…anzi l’anima vola…(credo lo abbia già scritto qlcn… 😉 )

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