Monte della Fossa, il bosco delle fate

Anni fa – la fine del secolo scorso era là da venire – passai di qui in una delle solite uscite in solitaria, salendo dal fosso verso il Sentiero Italia. Era primavera inoltrata, il bosco stava esplodendo, il verde era invadente e pervasivo. La trovai una traccia proprio stupenda, un posto solitario e silenzioso.
Così stamattina, mentre lavoravo, ho deciso che sarei andato di nuovo là, dopo non so quanti anni dal quel giorno (forse più venti che quindici).
La parte più anarchica del mio kit neuronale elaborava, tra una scatola e una bottiglia, meditando su che giro fare, se prendere la singlespeed o il Generale a 9v, se evitare a tutti i costi il fango oppure no (no), quanto tempo avrei avuto a disposizione, cosa mettermi addosso…. Insomma, le solite cose.
Rientro fulmineo (ma non l’ho detto) a casa e trasformazione ancor più rapida.
Alle 13:20, in abbigliamento del tutto “xcistico” (Bisu12: avevo anche i copriscarpe!) e senza zainetto (!), partivo verso la mia meta.

Le Capanne
Le Capanne

Un bosco magico. Ero lì per questo! Ed è magico, davvero! Sarà stata la salita impegnativa e la conseguente carenza d’ossigeno alle parti alte ma fate e folletti, gnomi e forse anche i Puffi, tutte le creature che popolano i boschi della fantasia sembrano poter saltar fuori da un momento all’altro in luoghi del genere. La luce è soffusa, il profumo di terra umida e fogliame e muschio è denso come un vecchio vinsanto, ogni posto è buono per fare una foto, ogni respiro giusto per essere senza fine.
sentiero del M. della Fossa
Tanti gli alberi a terra, dopo il maltempo dei giorni scorsi, il sottobosco scivoloso, le pietre vaganti sotto le foglie, tutto concorre a rendere divertentissima questa traccia, immersa in un’atmosfera che ad ogni sosta mi resta di più attaccata alle ossa.
Dopo l’uscita in mtb “con la fantasia” di qualche giorno fa, oggi questa cosa era indispensabile!
Non mi pare di aver visto tracce di bici, mentre scendevo, e a ben pensarci, nessuno mi ha mai detto di aver percorso questa via in mtb. Vedo segni di moto, da trial più che altro, e vedo punti con gli immancabili fossi scavati dalle (prepotenti, fatemelo dire) moto da enduro ma di mtb ben poco. Immagino che la parte che scende a destra per passare dietro ai Ranchitoschi sia più frequentata, anche dai mezzi a motore, forse, visto che dal guado, per i venti metri che risalgono verso la strada di fondovalle, praticamente non c’è strada nè impronta…
il guado
Anzi, per una prossima uscita devo ricordarmi di provare il ramo di sinistra…
Arrivederci, bel bosco, e aspettami, tornerò molto presto!

p.s. la traccia è qua http://it.wikiloc.com/wikiloc/view.do?id=5754738

Aggiungo altre foto, scattate oggi, al secondo passaggio – stavolta in sella alla singolona…
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5 pensieri riguardo “Monte della Fossa, il bosco delle fate

  1. Secondo volta nel Bosco delle Fate, alla ricerca del viottolo che porta al rudere che ho visto sulla carta…. Trovato! L’ho chiamato Il Villaggio Fantasma: tre strutture spearate, immerse tra rovi e vegetazione disordinata, divorate dal tempo, letteralmente sbranate dal Caso. Un fascino irresistibile!! Da qui si diparte la via che conduce ai Ranchitoschi. Ma il tempo era davvero poco e il sole cominciava già ad affievolirsi, perciò ho fatto solo un minimo giro attorno ai ruderi (ottenendo tanti bei taglietti e forellini sulle gambe…), senza poter però trovare la strada che volevo.
    Altri tentativi ci saranno, altre missioni esplorative per conoscere nell’intimità le meravigliose e soltarie macchie da queste parti…..

  2. Assolutamente bellissimo…come il posto…spettacolare!!!
    e una cosa che mi fa piacere, ammirare, ancora di più questo posto come tanti altri è come riescano a portarti in un’altra dimensione anche se in fondo siamo sempre lì, dietro casa!!!
    e se qualche altra missione la vuoi fare meno in solitaria considerami già arruolato!!! 🙂

  3. Lo sai, Cla, sei arruolato di diritto, anche per le spedizioni in stile Vietnam…. 😀
    Tra l’altro, a proposito della zona in questione, devo – come dicevo – esplorare la traccia che dal Villaggio Fantasma si dirige verso i Ranchitoschi: ci vorranno le mie amate forbici, pazienza e un paio d’ore in più di tempo a disposizione, e per questa missione sappi che ti considero come compagno di viaggio 😉

  4. Mi unisco a voi due trattori se avete la pazienza di aspettare un catorcio come me. Ho forcidi per “scapezzare” e una vangazappa portatile…

  5. E siamo a tre! Se le vostre braccia e la vostra voglia valgono metà della lingua, allora…via all’esplorazione! 😀

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